mercoledì 20 giugno 2012

Selling England by the pound - Europei 3


Ricordo Italia-Inghilterra dei campionati mondiali del 90 solo perché si giocò a Bari, nel nuovissimo San Nicola di Renzo Piano. Ci pensarono Baggio e Schillaci. Ricordo anche un gol di Zola a Wembley, nel 97, durante le qualificazioni mondiali. Nessuno però ricorda che al ritorno ce ne fecero ben 2. E noi manco uno.
Ed ora ci risiamo, quarti di finale, Inghilterra-Italia.
Merson  festeggia adeguatamente un gol
Io onestamente avrei preferito la Francia, e non perché si tratti di una squadra più debole, anzi. Avrei preferito i galletti perché si tratta di una sfida molto più accesa, una rivalità calcistica molto sentita. La sola vista di quei mangiatori di rane in campo mi provoca un travaso di bile, un odio atavico, mi disturba il sonno e mi riporta a quei terribili 120 minuti della finale del 2006. Quindi Italia-Francia sarebbe stata una sfida che avrei atteso con molta più ansia. Ossia non avrei pensato ad altro da questo momento fino al calcio d’inizio.
Però sia chiaro anche contro i sudditi di Sua Maestà, sarà una partita durissima. E’ rientrato dalla squalifica Rooney ed ha già segnato di testa, grazie all’aumento volumetrico del suo capoccione dovuto ad un trapianto di capelli.
L'umorismo inglese
Anche se ora c’hai il ciuffo, resti brutto, povero Wayne. Il trapianto non ha migliorato il tuo aspetto. Non ci puoi fare niente, sei uno sgorbio ed anche con i capelli resti tale. Anche se sei bravo con la palla tra i piedi.
E poi c’è da dire che questi signori si dichiarano, in maniera autoreferenziale, gli inventori e maestri di questo sport. Anche se a vederli al mare in giro per il mondo, con quelle panze enormi e con tutta quella crema solare bianca a proteggersi le lentiggini sulla spalla, penseresti a tutt’altro che agli eredi di menti eccelse come Shakespeare, Jerome Kapla Jerome, Churchill, Jimmy Page, Newton, Brian Clough, oppure James Bond e Doctor Who.
Verso gli anni 30 del secolo scorso, un italiano calvo, con un ridicolo fez in testa, spesso vestito di nero, che giocava a fare il grande statista, ma che finì appeso testa in giù a piazzale Loreto con nostra grande gioia, usava spesso urlare “Dio stramaledica gli inglesi”. Ma anche quella volta si sbagliava tragicamente.
Perchè è doveroso ricordare che proprio un tizio inglese, il cui cognome mi rievoca le peggio cose, Peter Adolph, subito dopo la guerra, brevetta the hobby, il Subbuteo, il nostro gioco preferito.

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