Ricordo Italia-Inghilterra dei
campionati mondiali del 90 solo perché si giocò a Bari, nel nuovissimo San
Nicola di Renzo Piano. Ci pensarono Baggio e Schillaci. Ricordo anche un gol di
Zola a Wembley, nel 97, durante le qualificazioni mondiali. Nessuno però ricorda
che al ritorno ce ne fecero ben 2. E noi manco uno.
Ed ora ci risiamo, quarti di
finale, Inghilterra-Italia.
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Merson festeggia adeguatamente un gol |
Io onestamente avrei preferito la
Francia, e non perché si tratti di una squadra più debole, anzi. Avrei
preferito i galletti perché si tratta di una sfida molto più accesa, una
rivalità calcistica molto sentita. La sola vista di quei mangiatori di rane in
campo mi provoca un travaso di bile, un odio atavico, mi disturba il sonno e mi
riporta a quei terribili 120 minuti della finale del 2006. Quindi Italia-Francia
sarebbe stata una sfida che avrei atteso con molta più ansia. Ossia non avrei
pensato ad altro da questo momento fino al calcio d’inizio.
Però sia chiaro anche contro i
sudditi di Sua Maestà, sarà una partita durissima. E’ rientrato dalla squalifica
Rooney ed ha già segnato di testa, grazie all’aumento volumetrico del suo
capoccione dovuto ad un trapianto di capelli.
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L'umorismo inglese |
Anche se ora c’hai il ciuffo, resti
brutto, povero Wayne. Il trapianto non ha migliorato il tuo aspetto. Non ci
puoi fare niente, sei uno sgorbio ed anche con i capelli resti tale. Anche se
sei bravo con la palla tra i piedi.
E poi c’è da dire che questi
signori si dichiarano, in maniera autoreferenziale, gli inventori e maestri di
questo sport. Anche se a vederli al mare in giro per il mondo, con quelle panze
enormi e con tutta quella crema solare bianca a proteggersi le lentiggini sulla
spalla, penseresti a tutt’altro che agli eredi di menti eccelse come
Shakespeare, Jerome Kapla Jerome, Churchill, Jimmy Page, Newton, Brian Clough,
oppure James Bond e Doctor Who.
Verso gli anni 30 del secolo
scorso, un italiano calvo, con un ridicolo fez in testa, spesso vestito di
nero, che giocava a fare il grande statista, ma che finì appeso testa in giù a
piazzale Loreto con nostra grande gioia, usava spesso urlare “Dio stramaledica
gli inglesi”. Ma anche quella volta si sbagliava tragicamente.
Perchè è doveroso ricordare che
proprio un tizio inglese, il cui cognome mi rievoca le peggio cose, Peter
Adolph, subito dopo la guerra, brevetta the
hobby, il Subbuteo, il nostro gioco preferito.
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