giovedì 2 febbraio 2012

From Czechoslovakia with hate


Dicevano e dicono  che fosse un allenatore finito.
Dicevano e dicono che con l’arrivo del freddo le sue squadre smettano di correre perché i giocatori sono esausti.
Dicevano e dicono che sia troppo rischioso fare il fuorigioco a ridosso della linea di centrocampo.
"Non ha vinto niente, dovrebbe stare zitto", diceva Moggi negli anni in cui anche ad un orbo  era evidente che la Juve giocasse con l’ausilio di qualche deroga ai regolamenti.
Questo, a dir la verità, lo dicono tutt’ora i suoi detrattori. E sono in tanti.
Però dopo più di vent’anni dal “Foggia dei Miracoli”, vedendo la classifica di serie B, ritrovi il suo Pescara in testa alla classifica. Parecchi punti sopra alla Bari ed alle corrazzate Torino e Samp. Eppure dando uno sguardo al capitale umano a disposizione del boemo, oltre al più famoso (ma de che!) Insigne ci trovi ragazzini quasi sconosciuti e tizi con cognomi non proprio beneauguranti per uno sport di corsa e fiato.
Togni.
Cascione.
Immobile.
Ma evitate di esprimere giudizi su questi atleti. In campo si muovono tanto ma soprattutto sanno cosa fare e dove andare. Se Zeman è riuscito a far giocare a calcio Onofrio Barone( e posso sostenerlo, avendolo visto al San Nicola qualche anno dopo), vuol dire che l’organizzazione del suo 4-3-3 è efficiente al di là degli interpreti.
Zdenek allena dall’ 83 e siamo ancora qui a parlarne. Perché pur essendo silenzioso, quelle poche volte che ha parlato, è riuscito a mettersi contro tutto l’establishment del carrozzone-Calcio moderno. Perché lui è un allenatore diverso, sempre uguale ma innovativo. Completamente antisimmetrico rispetto al calcio moderno delle pay-tv, che fa inquadrature persino nello spogliatoio, che ha perso le sue radici, che non diverte, non stupisce, che tiene lontane le emozioni.
Ammetto che Zeman (sia personaggio, sia allenatore) mi piace tanto. I suoi giocatori corrono talmente tanto che gli altri 11 a confronto sembrano delle pesanti miniature hw (magari rese tali da qualche goccia di vinavil in più o da una doppia rondella- i furbasti del subbuteo si sgamano a prima vista) ed anche perché ha allenato, tranne nella parentesi romana, squadre che di seconda (almeno!) fascia. Provo un sinistro senso di piacere quando una povera provinciale fa un paio di goal al Milan, alla Juve, all’Inter..e più in generale faccio il tifo per il più debole in qualunque situazione della vita.
Proprio mentre imbratto questo foglio gentilmente e gratuitamente concesso dal pacchetto OpenOffice (che vi dicevo a proposito dei più deboli…) un mio amico su skype mi dice : “Ma guarda che ti sbagli, cazzone disinformato! Immobile è capocannoniere della B!”

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