venerdì 16 novembre 2012

Notizie da Brindisi: la "Lega dei Goaliardi"


Nell'attesa di ricominciare a giocare in prima persona, pensiamo sia doveroso, per vincoli di amicizia e affinità, segnalare la strepitosa idea che hanno avuto a Brindisi quei matti di Angelo, Giuseppe e Marcello.
Il nome è meraviglioso: “Lega dei Goaliardi” (GOALiardi, capito l'antifona?). E per quanto s’è intuito questa lega non è un vero e proprio campionato con date fisse da rispettare per gli incontri. Certo, hanno scelto un campionato, quello scozzese dell’82-83, ed assegnato squadre, ma le date degli incontri sono da definirsi. Soprattutto ciò che ci ha sorpreso è la scelta del luogo nel quale si stenderanno i panni: a casa.
Non fate quella faccia, ora mi spiego meglio.
I componenti della “Lega dei Gaoliardi” avranno l’obbligo di ospitare a turno, a casa propria una giornata di campionato. Condizione necessaria per l’ospitata è avere uno stadio con tanto di tribunetta con gli spettatori. E questo implica anche la più classica delle mangiate tra oldsubbuteisti.
Ma si sa, qui siamo di parte. Quindi proprio per eliminare le possibili distorsioni del nostro punto di vista fazioso, con un abilissimo ctrl+c ed una altrettanto difficile ctrl+v vi facciamo leggere quello che a me piace definire il Manifesto di  Angelo e Giuseppe:
E' giunta l'ora: nasce oggi la Lega dei Goaliardi, élite di oldsubbuteisti che si pone come obiettivo quello di andare oltre gli OSC, per proporre un'idea di gioco e di estetica del gioco che deraglia dai binari della performance e del gioco senza coreografia e contorni.La Lega dei Goaliardi accoglierà tra le sue fila solo oldsubbuteisti possessori di stadio, pronti ad ospitare ed essere ospitati in piccoli meeting di eletti, organizzati volta per volta e senza un calendario prestabilito.
Riprendersi il gioco così com'era all'alba della nostra adolescenza, questo è il fine della Lega dei Goaliardi, riproponendo il sogno e l'estetica “da cameretta” e rigettando le idee di calcio e Subbuteo moderno...
Per far parte della Lega dei Goaliardi vi occorrerà quindi avere uno stadio con spettatori e accessori; inoltre dovrete organizzarvi e disporre della possibilità di ospitare matches e di affrontare trasferte di gioco; dovrete avere la vostra squadra di club “favorita” in versione prima maglia ed away-kit fedelmente riprodotte, comprensiva di portiere crouched su asta per le partite in trasferta; sarà necessaria naturalmente una spiccata attitudine oldsubbuteo ed un approccio al giuoco in perfetto cameretta-style, nonché l'amore per il calcio di una volta fatto di radiocronache, immagini traballanti, giocatori coi baffi, numerazioni da uno a undici, attaccamento alla maglia, palla lunga e pedalare.
La lega dei Goaliardi è potenzialmente aperta a tutti, senza preclusioni geografiche o di alcun altro tipo: chiedete e dimostrate di avere i requisiti, il comitato deciderà della vostra Goaliardìa o meno...
Presto vi diremo di più e meglio, per ora si sappia che è giunta l'ora... 
A dirla tutta sulla sanità mentale di questi ragazzi non ci scommetteremmo un centesimo. Però a noi questo tipo di iniziative dall'aria rilassata e che ci fanno pensare alle immagini in bianco e nero e grana grossa dei goal di Pierino Prati contro l'Ajax oppure a Rivera su un tram intervistato da Beppe Viola, piacciono troppo. Soprattutto in momenti come questi in cui la patata in bocca di Renzi ci rovina ogni pranzo e persino Vendola si dimentica di nominare Berlinguer quando indica a chi, più o meno, si ispiri. E mi nomina un cardinale. E Bersani mi nomina addirittura un papa.

C'è un unico appunto da fare. Perché utilizzare proprio il termine "lega". Non ce n'erano di migliori? Non si poteva evitare? E pensare che quando gioca la Nazionale sono vent'anni che abbiamo imparato a gridare "Forza Azzurri!", che diciamolo,ci viene ancora innaturale.

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